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Sinonimo di forza e ostinazione, Xangô è il patrono degli intellettuali e il detentore delle leggi della scrittura, oltre a essere un grande difensore degli ingiusti.
Xangô, tra le tante denominazioni, si riferisce a colui che si dice essere la divinità che governa elementi come il fuoco e il fulmine, noto per essere un forte strumento di giustizia.
Guarda anche: Scoprite la storia di Ostara, la dea dimenticata della primavera.I colori più comunemente usati per rappresentare questa divinità sono il rosso e il bianco, il rosso e il marrone, il marrone e il nero, il marrone e il bianco o semplicemente il marrone o il rosso; è anche considerato una rappresentazione equivalente di divinità come Yahweh, Zeus, Odino e Tupã.
Circondati da rappresentazioni così forti e potenti nel mezzo astrale, è naturale che nei momenti di grande difficoltà molte persone si rivolgano all'imponente figura di Xangô. In questa prospettiva, vi proponiamo il bagno di Xangô per infondere la forza necessaria a superare le difficoltà della vita.
Si veda anche il bagno Shango per superare le difficoltà e chiedere soluzioni.
Come fare il bagno Shango?
Per il bagno occorrono 32 gombo, un po' d'acqua corrente di una cascata o di un fiume, un recipiente di pietra d'agata, dello zucchero (che può essere di cristallo o di canna) e un bicchiere di vino liquoroso dolce a scelta della persona che farà il bagno.
Guarda anche: L'albero della vita della Cabala- Prima di iniziare il bagno, è importante dire che per godere appieno di questo bagno, dovrebbe essere fatto ai bordi di una cascata o di un fiume, e tra le 10 e le 15. Se possibile, prima di iniziare il bagno è opportuno accendere una candela marrone per Xangô e una candela gialla per Oxum ai bordi del fiume o della cascata.
- Fatta questa riserva, per iniziare il bagno si devono prima togliere le punte dei 32 gokra, che devono essere già selezionati e ben lavati. Poi si tagliano i gokra a fette molto sottili. Con i gokra tagliati, si mettono tutte le fette nella pentola d'agata, insieme all'acqua, al vino e allo zucchero. Il composto viene poi sbattuto con le mani fino a che non fa la schiuma, diventando così un'altra cosa.in quella che viene chiamata Ajebó.
- Mentre si batte il gombo con le mani, si parla con l'Orixá. Questo è il momento in cui si inizia a chiedere, quindi bisogna avere molta fede in ogni parola detta da chi maneggia il bagno. Dopo aver battuto il gombo, bisogna passarlo sul corpo, dalla testa ai piedi, sempre con molta fede e ripetendo le proprie richieste allo Xangô. Il gombo deve rimanere sul corpo per 7 minuti e poiIl recipiente in pietra d'agata deve essere lavato solo con acqua e riposto.
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