Sommario
L'invidia è uno dei Sette Peccati Capitali della tradizione cattolica e simboleggia il desiderio esagerato di possedere beni, status, capacità e tutto ciò che un'altra persona ha e raggiunge. È considerato un peccato perché una persona invidiosa ignora le proprie benedizioni e dà priorità allo status di un'altra persona rispetto alla propria crescita spirituale. Conoscere la Preghiera di San Benedetto, una potente preghiera contro l'invidia e chiedete le vostre grazie per combattere l'invidia!
Vedi anche Potente preghiera contro l'invidia nell'amorePreghiera contro l'invidia: 2 potenti preghiere
Preghiera di San Benedetto - potente preghiera della Medaglia
Questa potente preghiera è stata incisa sulla medaglia-croce di San Benedetto, ritrovata nel 1647 a Nattremberg, in Baviera:
Guarda anche: Rune Perdhro: Buone notizieChe la Santa Croce sia la mia Luce.
Non lasciare che il Drago sia la mia guida.
Ritiratevi Satana!
Non datemi mai consigli vani.
Non è certo quello che mi offrite.
Bevete il vostro veleno!
Prega per noi, Beato San Benedetto,
Perché possiamo essere degni delle promesse di Cristo.
Preghiera contro l'invidia - Potente preghiera di San Benedetto
San Benedetto, nell'acqua santa;
Gesù Cristo, sull'altare;
Chiunque si trovi in mezzo alla strada dovrebbe girarsi e lasciarmi passare.
Ad ogni salto, ad ogni disattenzione,
San Benedetto nell'acqua santa;
Gesù Cristo sull'altare;
Chiunque si trovi in mezzo alla strada dovrebbe girarsi e lasciarmi passare.
Perché io credo in Gesù e nei suoi santi,
che nulla mi offenda,
A me, alla mia famiglia
e tutto ciò che creo.
Amen.
Preghiera di San Benedetto - Chi era San Benedetto?
San Benedetto è noto per aver protetto dall'invidia. Aveva una personalità forte ma amichevole. Benedetto nacque nel 480 a Benedetto da Norcia, in Italia. Fondò l'Ordine benedettino, uno dei più grandi ordini monastici del mondo. Era il fratello gemello di Santa Scolastica. Benedetto credeva nella disciplina per la corretta condotta della vita cristiana. Fu santificato, essendo sopravvissuto a due tentativi di santificazione.di avvelenamento.
Nella prima, Benedetto era abate di un monastero nell'Italia settentrionale. A causa del suo stile di vita esigente, i monaci cercarono di avvelenarlo. Ma proprio mentre stava impartendo la benedizione sul cibo, un serpente uscì dalla coppa contenente il vino avvelenato e il calice fu fatto a pezzi.
Il secondo tentativo avvenne anni dopo a causa dell'invidia del sacerdote Florenzio. San Benedetto fu costretto a trasferirsi a Monte Cassino, dove fondò il monastero che sarebbe diventato la base per l'espansione dell'Ordine benedettino. Florenzio gli inviò in dono una pagnotta avvelenata, ma Benedetto la diede a un corvo che veniva a mangiare dalle sue mani ogni giorno. Durante la partenza di Benedetto per Monte Cassino,Florentio, sentendosi vittorioso, uscì sulla terrazza della sua casa per vedere la partenza del monaco, ma la terrazza crollò e Florentio morì. Uno dei discepoli di Benedetto, Mauro, andò a chiedere al maestro di tornare, perché il nemico era morto, ma Benedetto pianse per la morte del suo nemico e anche per la gioia del suo discepolo, al quale impose una penitenza per aver gioito della morte del sacerdote.
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